<...passa con la costante appassionata di una vivacità che sembra non conoscere pause.....gli è facile raccogliere il tratto fisionomico e l'improvvisare di un gesto, come assorbire una luce o dare commento pittorico agli oggetti di un ambiente>.

Luciano Bertacchini:
 Gazzettino dell’Emilia e Romagna, R.A.I. Bologna 18 febbraio 1958

<....lavoro che dimostra principalmente la franca disposizione di Amadori e le sue qualità di abile e garbato interprete della natura...>

Duilio Curir:  Il Resto del Carlino, Bologna 25 febbraio 1958

>….riesce a cogliere non soltanto tratti fisionomici, ma infonde nell’opera il caratteristico aspetto del personaggio con istintiva abilità e serietà d’intento. L’Amadori ama unire alla pittura anche la musica, innata passione da cui trae la sensibilità e la forza necessaria per concepire e realizzare il dipinto in tutta la sua fase evolutiva. Musica e pittura rappresentano pertanto un indissolubile aspetto della personalità del valente pittore romagnolo…>

Elio Jacchia: Momento Sera, Faenza 11 giugno 1960

>….le tele di Amadori possono piacere ai gusti raffinati come ai semplici; dove primeggia questo artista è là quando si ferma a cogliere l’espressione di un volto umano: imprime al soggetto una animazione che crea comunicativa….>

Emma Placci: Il Resto del Carlino, Faenza 12 giugno 1960

<...in tutte le sue opere si trova vigore e calda ispirazione...>.

Giorgio Ruggeri: Il Resto del Carlino, Bologna 30 gennaio 1962

<...Musicista e pittore. E' quanto ci basta sapere, perché non possiamo disgiungere questi due aspetti della sua personalità. Egli trascorre l'operosa giornata fra le alterne passioni che, integrandosi in concorde unione ordinatrice e suscitatrice di ritmi, fanno sì che la esterna realtà assuma in Lui preciso individuale valore in accordi di linee e di suoni.... ...Per il ritratto possiede una particolare penetrazione poichè non coglie soltanto i tratti fisionomici ma riesce a infondere nell'opera il segno dell'interiorità>.

Ferdinando Silva: Dalla presentazione Mostra di Faenza 14 febbraio 1962

<....esprime un pensiero profondo ed una spiccata sensibilità, mediante una tecnica che si avvale di una tavolozza dai colori tenui che infondono nell'animo del visitatore un senso di tranquilla quiete e di pacata serenità.

L Bazzocchi:
Il Resto del Carlino, Cesena 31 agosto 1962

<....è poeta, e sente intensamente il soggetto; afferra l'immagine e si affretta a fissarla sulla tela con le espressioni del colore ed il segno rapido del suo pennello; linee che in taluni casi possono sembrare a prima vista confuse, ma che si rivelano poi ad un più attento sguardo sapientemente costruttive, talmente da fare apparire il soggetto chiaramente leggibile...>

Amilcare De Giovanni
: La Voce, Cesena 9 settembre 1962

>…Le tele, più o meno a grosse trame, lasciano spesso trasparire la loro primitiva forma, che così serve a rendere particolari atmosfere e singolari aspetti del mondo naturale, da cui il pittore trae i suoi soggetti, con effetti di pregevole invenzione….. Nelle fisionomie che si colgono nei ritratti o nei nudi, l’Amadori è studioso e discreto assieme, non trascende i limiti cerca di rendere più gradevole in tono, un ambiente, un suono; perchè occorre sottolinearlo, nelle opere dell’artista cesenate, si può rilevare proprio un profondo strato di musicalità….>.

Pietro Gonelli: Il Resto del Carlino, Pesaro 25 ottobre 1962


<...lo diciamo apertamente, Amadori è un'autentico pittore, la sua pennellata è larga, fluida, sonora. Vi si vede e vi si sente, si direbbe, il musicista, quale egli è. Sugli accordi opalini, azzurrini, grigio-dorati, sulle tonalità bigie lievemente velate di zolfo, squillano e trillano i gialli cadmio vermiglione. Ne escono opere squisitamente musicali, dalle quali balzano le “figure” i ritratti pittorici, nudi, paesaggi vasti, vedute dall’altro, interni come suscitati, sollecitati da profondi accordi di contrapasso. Cose bellissime, leggibilissime…>


Luigi Pasquini: Il Resto del Carlino e l’Avvenire d’Italia, Rimini 24 novembre 1962

<...Appare chiaramente la validità del fattore interpretativo che si distende in toni prevalentemente elegiaci...esprimono in un linguaggio pittorico personale l'anima di chi sa comprendere la natura cogliendone gli aspetti più riposti e suggestivi...nel ritratto esprime un'intensa ricerca psicologica efficacemente resa. La cosa che preferiamo osservare in Amadori è la serietà d'intenti con cui il pittore si avvicina alla sua arte senza falsi scopi per la necessità di esprimere ciò che pensa con un impulso immediato e slancio al di fuori di ogni retorica esteriorità>.

Raffaele Turci: Il Resto del Carlino, Forlì 10 gennaio 1963

I ritratti, parte essenziale dell’arte di Amadori, colpiscono per la esattezza con cui vengono individuati i caratteri per una comune capacità di introspezione psicologica, nel tratto elegante del disegno e nella coerente aderenza al personaggio, creando atmosfere ricche di significati e di allusioni, caratterizzanti in modo inconfondibile il soggetto.
Anche in questi casi il suo pennello non è alla ricerca di una maniera immutabile, ma si piega alle esigenze della persona rappresentata, ora esprimendosi con forza, ora immergendo tutto in lievi atmosfere.
per queste qualità, l’Amadori, è ritenuto uno dei migliori ritrattisti bolognesi. Ed oggi che l’arte del ritratto è curata da pochi artisti per le difficoltà che comporta, è cosa davvero degna di nota.


Arrigo Grazia: Dalla presentazione mostra di Napoli, dicembre 1963

<....Afferma la sua personalità prestando alla sua figuratività di stretta osservanza, un suo proprio risalto, accentuando una decisione coloristica di ferma sobrietà, appoggiata sulle terre e sui grigi, o trattando le figure secondo un assetto crepuscolare ed espressionistico....>

Carlo Barbieri: Il Mattino, Napoli 2 gennaio 1964


<...Uno spirito moderno con una viva chiara figurativa, che attinge ispirazione alla natura; in questa sintesi è la personalità dell'artista, che conosce i confini della propria coscienza pittorica e da questa è continuamente orientato e guidato.... È nella vita di ogni giorno un temperamento riflessivo ed intelligente, anche nella sua pittura, che egli porta questa qualità studiando psicologicamente le sue creazioni in un abbandono cosciente alla sua visione interiore. Nascono così i suoi ritratti con figure ben caratterizzate ed i suoi paesaggi animati e vivi, specialmente quelle che ritraggono, con leggeri tocchi di pennello, la terra emiliana in visione di colore vario che raccontano giornate splendide di sopra o grigie di nebbia, la cui natura dolce inquieta e tumultuosa seduce l'artista dominando nel sentimento.....>


Aldo Angelini: Il Quotidiano, Napoli 28 gennaio 1964

<...Ecco un artista sincero, che pur avendo la sensibilità moderna opera nel segno della tradizione, con mezzi adeguati al sentimento di una pittura è efficientemente sobria, d'intonazione calda e profonda, la pennellata fluisce, spontanea, nell'impeto immediato dove qua e là traduce il timbro di un rosso, un giallo, un verde che armonicamente si fonde nell'atmosfera poetica che si respira nei suoi paesaggi, nelle figure, i nudi, i fiori, nelle immagini varie, ci pare di ascoltare una musica remota dell'intimità poetica della visione, o della immaginazione delle cose che gli permette nelle sue tele d'accennare alla emozione cromatica, in un'unica tonalità riassuntiva....>

Alfredo Schettini: Corriere di Napoli, Napoli 30 gennaio 1964

<... Nelle sue opere si nota una pittura ben costruita disegnativamente, con una personale interpretazione tonale, cromaticamente pulita. Amadori e sul piano moderno perché ha una sensibilità moderna rivelante una certa ansia di moto e di spazio. La sua opera è un discorso di larga portata, di controllata e intelligente misura...>

A.F.: La Nazione, Livorno 25 gennaio 1964

<....Le figure, i paesaggi, le marine, le nature morte dell'Amadori tutte testimoniano una salda tempra di artista e mai un mero esercizio pittorico, hanno portato a Livorno una calda testimonianza del sentire attuale audace e nel contempo misurato, e di un'interpretazione tonale ricca di valori lirici ancorché tenua, con difficile governato gioco. Abile per non dire spavaldo disegnatore, sicuro ed esperto costruttore, già al di sopra di ogni obbligo e tecnica, l'Amadori possiede il dono di una inesauribile vena, che la sua ricca sensibilità sa egregiamente sfruttare....>

Luigi Servolini: Il Telegrafo, Livorno 8 febbraio 1964

<...I suoi quadri meritano di essere guardate attentamente perché ci restituiscono una visione quasi perduta, dolce e chiara della natura, senza cadere nelle soluzioni di tipo accademico.... La sua pittura altro non rivela che la passione dell'artista immerso nella realtà-natura vissuta nel respiro nella luce…>

Aldo Borgonzoni: Dalla presentazione mostra di Milano, aprile 1964

<... La pittura di Amadori riveste estremi legami con una tradizione pittorica italiana, in un rapporto continuo con la natura, con le cose, con le persone, caratterizzato da colori autunnali..... Una personalità da isolato che continua nel suo cammino senza lasciarsi distrarre da innovazioni o da pseudo innovazioni si sente in queste opere l'amore che Amadori sente per la pittura pura, la pittura in se stessa...>


Giovanni Guadalupi: Corriere Lombardo, Milano 3 maggio 1964

<...l'intonazione cromatica si risolve in gamme cupe ed intense, la vena è rapida, scorrevole, il segno racconta in modo istintivo ed urgente. Eugenio Amadori ha vissuto qualche tempo il sud Africa, partecipa assiduamente alla vita artistica italiana. Assai noto come caricaturista, soprattutto per quanto riguarda i personaggi del mondo musica...>

Luciano Bertacchini: L’Avvenire d’Italia, Bologna 11 settembre 1965

<...Traspare la costruzione che è sempre solida e sicura, sia che abbracci una visione panoramica, un lembo di collina; sia che affronti i temi anatomici della figura ove, veramente, l'Amadori la fa da padrone per il tocco spigliato, largo di pennellate che rivelano una grande sicurezza dei mezzi espressivi ed una spiccata sensibilità...>

Guido Ricciotti
: L’Avvenire d’Italia, Rimini 15 settembre 1965

<...Il figurativo amadoriano sembra trasfigurarsi in un impressionismo che sa cogliere, oltre al movimento e all'assieme, un sentimento, un momento particolare, una voce intima delle cose e dei personaggi. Tale possibilità espressiva s'insinua lentamente nell'osservatore che alla gioia prima di ammirare perché il discorso è piano, poi di scoprire i valori poetici artistici che il pittore profonde in ogni sua opera...>

D. Cavalli: Il Resto del Carlino, Rimini 22 settembre 1965

<...Una pittura quella di Amadori, sorridente e maliziosa, rapida, festosa e leggera.
Egli musicista e pittore, usa con la stessa perizia l'archetto e il pennello con i quali consegue un messaggio di libera espressione artistica, di coraggiosa affermazione di sentimenti, con un linguaggio tutto immediatezza e vibrante improvvisazione. La profonda suggestione, che esercitano i suoi ritratti, la dignità al pensiero dei personaggi in una loro verità equilibrata fra realtà e idealità, la bellezza intatta e pura percorsa da sottili vibrazioni emotive che la rendono viva è naturale, non sono soltanto armoniosa misura di volti di forme, ma emanazioni del sentimento di un pittore che anima e dà vita tutto ciò che dipinge: senza il cuore non può esistere arte perché l'arte è espressione di sentimenti religiosi.


Leo Rubbioli: Gazzetta dell’Emilia, Modena 24 febbraio 1966

<....La recente produzione di Amadori è giocata, non senza abilità su una gamma prevalente di toni terrosi, come una composizione eseguita con un virtuosistico abbandono su una sola corda, che va accettata per l'intrinseca piacevolezza.... Da notare una spontaneità ed una sincerità sorgive. Amadori si colloca, con proprietà e decoro, nel clima che ha permeato e tutt'ora sostiene una buona area di pittura bolognese....>


Emilio Contini: Avanti, Bologna 13 maggio 1966

<....I tratti e i colori di Amadori sono la perfetta tonalità musicale di questo grande artista, il suo repertorio dolce ed intimistico lo rende perfetto padrone della sua tecnica, con idee chiare visive da rendere lo schermo panoramico della tela, chiaro, leggibile nella sua profonda sensibilità: è un artista dotato di spiritualità ed immaginazione....nel ritratto simboleggia gli umani sentimenti di tratti vivi e sinceri, di un ritrattista completo di estro e spirito....>

E.T.: Il Resto del Carlino, San Benedetto del Tronto, 28 novembre 1968

<....Il pittore Amadori può liberamente sbrigliare la sua capacità creativa nel gioco magico dei pennelli che tessano con vigore sulla bianca tela un ordito di colori sorprendentemente armonizzati... E non manca certo ad Amadori la forza, la decisione di chi ha piena coscienza di ciò che ha da dire e che vuol esprimere; forza e decisione che appaiono chiaramente in quelle pennellate nette, vigorose, che tracciano in modo rapido ma sapientemente costruttivo quanto egli ha già maturato in sé nel travaglio di uno studio meticoloso cui partecipano tutti i suoi sensi e le sue non comuni facoltà intuitive...>

A. Vianelli: La Mercanzia, Bologna dicembre 1968

<...Attraverso una pittura intensa e profondamente aderente ai temi del ricordo e dell'intimità, l'immagine materna, dolce e severa ad un tempo, riviva una propria presenza fatta di gioie dolori, di momenti sereni e di serene meditazioni. Nella tenue luce di colori caldi e profondi, storia e ricordi di lunghi anni di vita quietamente vissuta, trovano una nuova ed intensa espressione. Amadori, professore d'orchestra al Teatro Comunale, passione che il suo inesauribile estro divide con quello della pittura ha eseguito, in questo reverente ricordo, il proprio "A SOLO" più significativo...>

A. Rovinetti: Le Due Torri, Bologna dicembre 1969

<...Siamo particolarmente rimasti colpiti dalla serie delle" nevicate" per l'atmosfera che sanno creare e per quella sensazione di silenzio di pace, di serenità sommessa che riescono a dare.... E simili risultati si raggiungono solo se si ha una spiccata sensibilità artistica ed una maturata conoscenza dell'arte pittorica....>

A. Lombini: L’Arco, Benevento marzo 1970

<...Curiosamente Amadori porta avanti una ricerca di variazioni sul tema di accostamenti di sintesi, nel solco di un gusto postimpressionista, con un marcato senso dell'intimismo. E qui, forse, prevale il suo animo di musicista, entrano in scena i suoi gusti di cultore di un'arte eterea, lontana dalla concretezza e dalla manualità che tanto invece pesano sulla pittura... Casi di pittori musicisti, del resto, non mancano dagli illustri esempi di un Salvator Rosa ad un Ernesto T.H. Hoffman, ad un Savinio per venire ai tempi nostri, è nel suo ambito, Eugenio Amadori convalida una casistica singolare, con una dedizione professionale coerente...>


E.Contini: Dalla presentazione sul catalogo per la Mostra Galleria “San Carlo” di Napoli, Bologna febbraio 1973

<...La parte che ci rivela un Amadori del tutto " inedito", è il periodo delle nevicate. Un chiarismo lirico dove la rarefazione della tavolozza agisce su una dimensione irreale. Orizzonti abbacinati la cui atmosfera non resta in una visione realistica nella sua identità visiva; ma diventa una ricerca tra spazio-segno, un punto d’indagine tra valore ed immaginazione, non privo di uno slancio poetico i cui valori non possono sfuggire ad un reale recupero della “dimensione uomo” proiettando verso l’ecocidio del terzo millennio…>


S. Di Bartolomeo: Napoli Notte, Napoli 21-22 marzo 1973

<... Da lungo tempo affermato ritrattista, seriamente impegnato, tenta oggi con bagliori, colato, ombre e luci, un tipo di composizione che va verso l'astratto in certe nature morte con violino che suscitano, più della sua restante produzione, solidamente affermata, l'attenzione del critico...>

A. Grazia: L’Unità, 25 gennaio 1974

<...Eugenio Amadori è un violinista della nostra orchestra e la sua mostra, come le tante che ha fatto, sta a significare della sua grande capacità espressiva, non solo attraverso il linguaggio musicale, ma anche attraverso il disegno di colore. Noi abbiamo voluto dimostrare ( forse prima di tutto a noi stessi e quindi agli altri ) la giustezza di una grande battaglia, tesa all'acquisizione della costruzione di centri culturali polidisciplinari, dove le arti possono assieme completarsi e completare la coscienza del cittadino...>


C.M. Badini: Dalla presentazione sul catalogo per la mostra al teatro comunale di Bologna, Bologna gennaio 1974

<...Poi, quasi in rossiniano crescendo, le esplosioni cromatiche delle ultime "composizioni con violino": opere immediate, di primo getto, fresche e significanti; frutto di una meditata preparazione compositiva e tonale e di maturità tecnica. Opere che pare chiudono un affascinante trilogia pittorico-musicale; anelito di pace di silenzio, amorosa dolcezza, vitalità accesa. Bellini, Puccini e Rossini trasferiti dallo spartito alla tela con la bacchetta di un direttore e concertatore che sa il fatto suo e che cerca nella poesia il suo primo motivo ispiratore…>


Achille Lombini: L’arco, Bologna febbraio 1974

<....Al teatro comunale per la prima volta ( e sarà forse l'ultima ) è stata aperta una mostra al pittore Eugenio Amadori. Durante la sua carriera artistica, Eugenio Amadori ha ritratto i più grandi personaggi del teatro lirico e sinfonico che si sono succeduti sul palcoscenico o sul podio dell'orchestra ed a questi personaggi è stata dedicata una parte della mostra, il pittore comunque si è mostrato come in un'antologica dove le ultime opere rivestano senz'altro grande importanza per la forza interpretativa...>

M. Donini: Eco D’arte, Firenze febbraio-marzo 1974